Pitigliano, la piccola Gerusalemme

Famoso in tutto il mondo per la sua posizione del tutto particolare che lo vede appoggiato su una collina di tufo, il paese di Pitigliano è davvero una delle mete uniche che possiamo ammirare in Maremma: all’arrivo non si può non rimanere estasiati da questo borgo in cui le case sono la “naturale” continuazione del tufo sottostante.
La storia di questo paese non si discosta molto da quella dei paesi vicini della parte sud della provincia di Grosseto, con un’origine etrusca e romana e le epoche moderne in cui prima Aldobrandeschi, poi Orsini, Senesi e Granduchi di Toscana hanno preso possesso dei suoi territori. Gli spunti storici che soprattutto il centro offre sono numerosi e di grande interesse, a partire dalle architetture religiose che rivelano la doppia identità di Pitigliano, quella cattolica e quella ebrea.
Conosciuta, infatti, come “piccola Gerusalemme”, Pitigliano ospita da secoli una comunità ebraica stabilitasi in zona a partire dal 1500 e fondata da coloro che, in quanto ebrei, venivano espulsi dal confinante Stato della Chiesa. In paese è presente anche una Sinagoga costruita sul finire del XVI secolo e situata nella zona che anticamente era abitata dalla comunità, il cosiddetto ghetto, formato da vicoli stretti e suggestive arcate. I tanti restauri hanno consentito alla Sinagoga di mantenere il suo splendore e di consentirne la visita all’interno (tutti i giorni escluso il sabato), così come è possibile visitare il museo a fianco che conserva oggetti della religione e della cultura ebraica. Da notare la lapide posizionata proprio all’ingresso della Sinagoga riportante l’incisione: “E facciano per me un Santuario ed io abiterò in mezzo ad essi. Aprite per me le porte della giustizia. Questa è la porta [che conduce] al Signore". Infine, presente anche un cimitero ebraico, voluto sempre nel XVI secolo da Niccolò IV Orsini per seppellire la moglie, che era appunto ebrea.
Passando invece alle architetture religiose di stampo cristiano, da ammirare è senz’altro il Duomo, dedicato ai Santi Pietro e Paolo, di cui si hanno notizie addirittura fin dal 1061. La facciata è tripartita, decorata da stucchi riportanti dei cherubini e arricchita da due nicchie con le statue dei santi a cui la chiesa è intitolata. Affiancata da un campanile originariamente usato per scopi militari, presenta al suo interno, il cui aspetto è dovuto alla risistemazione settecentesca, quattro cappelle, due per lato, che completano la struttura ad una sola navata, e numerosi dipinti risalenti al XVIII e al XIX secolo. Altro edificio interessante è la Chiesa di Santa Maria e San Rocco, dall’aspetto tardo rinascimentale, a cui va aggiunta, per completare il quadro, tutta un’altra serie di chiese, oratori e conventi, sia all’interno che all’esterno delle mura, che fanno del paese un gioiello da questo punto di vista.