Descrizione
Con il suo primato di sede municipale più elevata della provincia, posizionata a 815 metri s.l.m., Castell’Azzara è uno dei comuni montani della Provincia di Grosseto, situata praticamente su un fianco del Monte Amiata.
La storia di questo piccolo centro è racchiusa in un aneddoto che spiega anche l’origine del suo nome: pare infatti che nel 1212 i fratelli Aldobrandeschi, famiglia dominante per più di due secoli, si giocarono a dadi (appunto “zaurus”) chi tra loro dovesse iniziare la costruzione del castello, che è stato poi il fulcro attorno al quale si è formato il paese. E proprio gli Aldobrandeschi sono coloro che maggiormente hanno influenzato lo sviluppo del paese, con architetture che ancora oggi sono a disposizione dei turisti. Su tutte la rocca che si differenzia in maniera decisa da quelle presenti negli altri paesi della Provincia, con un aspetto non fortificato ma piuttosto da abitazione, eccezion fatta per la torre dell’orologio, a base quadrata e posizionata su un angolo, con un orologio per ogni lato. La rocca, dunque, fortemente modificata dagli interventi dei secoli successivi, appare come un palazzo padronale che ospitò anche i successori degli Aldobrandeschi, ovvero gli Sforza.
E proprio gli Sforza sono stati gli artefici della cosiddetta Villa Sforzesca, situata fuori dal paese, a stretto contatto con la provincia di Siena. Costruita nel XVI secolo e restaurata di recente, la Villa si presenta su tre piani, con un portale d’ingresso sormontato da un arco a tutto sesto con lo stemma della famiglia; due targhe ricordano inoltre le occasioni in cui Leopoldo di Lorena vi fu ospitato.
Ritornando al paese in sé, da visitare sono anche le due Chiese più importanti ovvero la Chiesa di San Nicola, d’origine duecentesca ma riedificata nell’800, che presenta 3 navate e una facciata semplice ma tripartita e con un grande rosone, e la Chiesa della Madonna del Rosario, particolarmente degna di nota per gli affreschi cinquecenteschi che ospita e per il campanile a vela recentemente ristrutturato.
Infine, un accenno anche per la Rocca Silvana, collocata fuori dal centro abitato e posizionata su una collina, a sorvegliare l’area circostante e a svolgere quindi, essenzialmente, la funzione di controllo per gli Aldobrandeschi. A causa di secoli in cui è stata praticamente abbandonata, riversa oggi in condizioni non ottimali e consiste in rovine che lasciano intravedere le vecchie strutture murarie e soprattutto le due torri.